Nel 2016 Enav ha iniziato la sperimentazione dei riporti METAR e SPECI automatici con aeroporto aperto a Pescara. Considerata l’assenza del traffico commerciale schedulato, ma comunque l’esigenza dei Corpi dello Stato operanti in aeroporto di poter ricevere le informazioni meteo, in accordo con ENAC, l’implementazione è partita durante le ore notturne in presenza continua di un osservatore meteo per poter intervenire nel caso di failure. La fase di sperimentazione si è conclusa a marzo 2018 e l’emissione di METAR e SPECI automatica è stata introdotta operativamente a pieno regime dalle ore 23.00 alle ore 07.00.
La modalità automatica consente l’emissione dei bollettini durante i periodi di chiusura degli aeroporti non operativi H24 o, eventualmente, durante situazioni di contingency per mancanza di osservatori meteo. Pescara risulta attualmente l’unica eccezione Enav in cui è prevista l’attività automatica nonostante l’operatività notturna dell’aeroporto e la presenza di osservatori. Un ulteriore caso riguarda Aosta, in cui il servizio è offerto però da un provider privato. Da marzo ad ottobre la modalità AUTO risulta essere stata implementata in caso di contingency a Bergamo, Bologna, Firenze, Linate, Malpensa, Napoli e Torino. Invece a Treviso, Trieste, Perugia e Rimini è stata introdotta di notte durante la non operatività dall’aeroporto. L’emissione di METAR anche con aeroporto chiuso consente la continuità per le emissioni delle previsioni d’aeroporto. Tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, secondo l’articolo pubblicato su Cleared di Marco Tadini (responsabile funzione meteorologia di Enav), sono previste implementazioni in ulteriori 6 aeroporti.
SPECI LIBP 072356Z AUTO 35003KT 320V100 2600 BR BKN130/// 06/05 Q1014=
Un riporto automatico viene distinto per la presenza dell’indicatore “AUTO” nel messaggio. La necessità di far presente all’utenza la natura automatica del bollettino risiede nel fatto che bisogna considerare che i campi di visibilità, tempo presente e nubi sono influenzati dalle caratteristiche dei sensori. Tali sensori possono infatti misurare regioni di spazio nettamente inferiori rispetto a ciò che l’occhio umano può osservare. In sostanza i sensori campionano i dati in base alla loro posizione.
Per esempio nel caso della visibilità, il visibilimetro misura il valore nel punto di ubicazione, di conseguenza il valore è rappresentativo ed è l’effettiva visibilità solo in condizioni meteo omogenee. Nel tempo presente eventuali fenomeni nelle vicinanze dell’aeroporto non vengono indicati. I soli codici disponibili in AUTO sono: BR, FG, DU, HZ, DZ, RA, SN, PL, FZFG, FZRA e FZDZ. Eventuali fenomeni TS non sono solitamente riportati per mancanza di strumentazione. Nel gruppo nubi la dicitura “///” indica che il tipo di nube non è rilevabile e NCD (No Clouds Detected) viene usato quando nessuna nube è stata rilevata. NSC, CAVOK e le informazioni supplementari non sono presenti in modalità AUTO.
Garantire le emissioni AUTO dei bollettini vuol dire poter avere osservazioni anche in caso di assenza dell’osservatore meteo in loco, anche se al momento solo in caso di contingency. Ma lo sviluppo e il consolidamento dell’automazione nelle osservazioni meteo saranno probabilmente anche alla base del programma di remotizzazione delle attività di Torre previste dal piano industriale Enav.
Rif. Cleared – ottobre 2018
Rif. AIP Italia GEN 3.5
Rif. NOTAM B4161/18 e B4181/18